Condizione più comune di quanto si possa pensare, la disfunzione erettile (DE) riguarda molti uomini. Dal punto di vista medico, la DE è la persistente o ricorrente incapacità di raggiungere o mantenere un'erezione sufficiente a ottenere una prestazione sessuale soddisfacente. L'erezione è un evento complesso che determina cambiamenti nei muscoli, nei nervi e nei vasi sanguigni del pene, tuttavia, per semplificare, si può affermare che la DE si verifica quando nel pene non arriva o non rimane una quantità di sangue sufficiente a mantenere l'erezione.Si può essere affetti da Disfunzione Erettile anche in presenza di un normale desiderio sessuale ed essendo in grado di raggiungere l’orgasmo e di eiaculare. Il modo migliore per affrontare il problema è parlarne con un medico (medico di famiglia o specialista in uro-andrologia) essendo un sintomo che necessita una diagnosi.Infattipuo’ essere sintomo di patologie importanti come diabete, ipertensione, malattie cardiocircolatorie,conseguenza di chirurgia pelvica, ecc.
Per la diagnosi un’ accurata anamnesi, esami ematochimici e in casi selezionati:
Oggi e’ possibile curare il cento percento dei casi tramite:
Modifica degli stili di vita sbagliati
Terapia Orale
Terapia Intrauretrale
Onde d’ Urto a Bassa Intensità
Terapia Iniettiva Intracavernosa
Chirurgia Protesica Peniena
L'eiaculazione precoce è tra i disturbi sessuali maschili quello più difficile da definire; per semplificare, possiamo parlare di eiaculazione precoce quando c'è una difficoltà stabile e persistente nel controllo volontario dell'eiaculazione, cosicchè questa arriva in seguito a una minima stimolazione e prima che il soggetto lo desideri, spesso prima che la partner abbia raggiunto l'orgasmo.
E' difficile, e anche tutto sommato poco utile, definire in minuti quale sia la durata “normale” del rapporto dalla penetrazione all'eiaculazione, perchè è estremamente variabile da coppia a coppia; per gli amanti dei numeri, un recente studio ha evidenziato che ci sono coppie in cui questo tempo è di poco superiore al minuto (senza che la cosa venga vissuta come un problema) e altre in cui si arriva ad oltrepassare i 30 minuti, mentre il tempo mediano è risultato intorno ai 5-6 minuti.
A parte i casi estremi in cui l'eiaculazione avviene ancora prima della penetrazione (eiaculazione precoce “ante-portam”) o pochi secondi dopo, è fondamentale nell'inquadramento del problema stabilire se i tempi di eiaculazione in quella particolare coppia diminuiscono la qualità del rapporto sessuale e la soddisfazione di uno o entrambi i partner.
Una certa precocità eiaculatoria può essere una caratteristica dei primi rapporti nei maschi più giovani, e di solito questo disturbo tende a regredire con l'esperienza; In altri soggetti ancora l'eiaculazione precoce può comparire più avanti nel tempo, dopo molti anni di tempi eiaculatori del tutto normali e soddisfacenti; in questi casi (cosiddetta eiaculazione precoce “secondaria”) spesso l'origine del problema va ricercato nella perdita di fiducia, a livello conscio o inconscio, nella propria capacità di mantenere l’erezione per tutta la durata del rapporto sessuale. Più raramente l'eiaculazione precoce è causata da anomalie anatomiche come la brevità del frenulo del pene o da patologie infiammatorie della prostata; anche in queste situazioni il ruolo dell'andrologo è fondamentale, in quanto una diagnosi corretta permette di risolvere brillantemente il problema con una semplice terapia farmacologica o un piccolo intervento.
Il trattamento dell'eiaculazione precoce si basa di solito su diverse strategie, variamente combinate a seconda delle caratteristiche del singolo paziente.
Innanzitutto il cosiddetto “counseling”, termine inglese difficilmente traducibile in italiano, che indica tutta quell'attività di supporto messa in atto dallo specialista per sviluppare nel paziente stesso quelle potenzialità utili a riportare il rapporto negli ambiti di normalità. E' fondamentale tenere a mente che l'eiaculazione precoce è prima di tutto un problema della coppia, quindi è molto utile che nella definizione del percorso terapeutico vengano coinvolti entrambi i partner.Spesso alla coppia viene insegnata una “terapia comportamentale”, che consiste in una serie di esercizi progressivi da eseguire per migliorare il controllo dell'eiaculazione. Nei casi più resistenti può anche essere utile ricorrere a un supporto psico-sessuologico, e lì è importante che l’andrologo sappia giocare in squadra con le altre figure professionali che possono essere coinvolte.
Vasto utilizzo hanno avuto in passato le creme e i preservativi cosiddetti “ritardanti”, a base di sostanze anestetiche che riducono l'intensità delle sensazioni a livello del glande; il grosso limite di queste terapie è che è difficile dosare correttamente l'attività anestetica, e spesso l'allungamento dei tempi eiaculatori si paga in termini di perdita di piacere o anche diminuzione della validità dell'erezione.
Fino a qualche anno fa non esistevano farmaci per via orale “dedicati” per l'eiaculazione precoce; si utilizzavano farmaci studiati per altre patologie che potevano, se assunti continuativamente a lungo termine, portare a un certo allungamento dei tempi di eiaculazione, a volte a prezzo di qualche effetto collaterale fastidioso. Oggi è invece disponibile un farmaco dedicato che può essere assunto al bisogno prima del rapporto sessuale, senza necessità di eseguire terapie continuative; questo farmaco si è dimostrato nei test preclinici e nell'esperienza dei primi anni di utilizzo su vasta scala un rimedio sicuro ed efficace, soprattutto per i casi più gravi di eiaculazione precoce. Il problema principale della terapia farmacologica è che l'efficacia è limitata alle ore successive all'assunzione della compressa, e quindi da sola questa terapia non è in gradodi risolvere in maniera definitiva il problema.
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