Processo flogistico a carico della mucosa del glande, quasi sempre esteso alla mucosa prepuziale (balanopostite), ad etiologia chimica (balanite semplice), batterica, micotica (Candida albicans), traumatica, protozoaria (Trichomonas vaginalis) o allergica.
In genere sotto guida ecografica, la biopsia prostatica è la metodica principale per la diagnosi di patologie prostatiche, in particolare l’adenocarcinoma.
Praticata in genere in anestesia locale permette di effettuare un’analisi istologica testicolare, per la valutazione dello stato tubulare (cellule del Sertoli e spermatogenesi) e dell’interstizio (cellule di Leydig). È indicata in caso di azoospermia. Può essere associata alla ricerca con eventuale crioconservazione degli spermatozoi per tecnica ICSI (TESE). È stata proposta anche per l’analisi del carcinoma in situ del testicolo.
Ipertrofia o iperplasia prostatica benigna. Aumento di volume della prostata che si osserva generalmente dopo i 50 anni, ad eziologia sconosciuta, ma dipendente dall’azione degli androgeni. Può causare sintomi da ostruzione urinaria. La diagnosi si basa sull’esplorazione, l’ecografia transrettaleed il dosaggio del PSA. La terapia si basa sull’utilizzo di alfabloccanti e antiandrogeni o sulla resezione chirurgica, di solito per via transrettale (TURP).Oggi anche con tecniche mininvasive come il greenlight.
Farmaco che agisce a livello delle fibre muscolari del collo vescicale provocando un rilassamento ed un più facile svuotamento vescicale.
Enzima che catalizza la conversione del testosterone nel suo metabolita più attivo diidrotestosterone (DHT).
Esistono due isoforme: la SRD5A1 è prevalentemente localizzata sul cuoio capelluto e cute, la SRD5A2 negli organi sessuali maschili inclusa la prostata.