Presenza di sintomatologia soggettiva di prostatite (dolori sopra o retro-sinfisari, disturbi minzionali irritativi, dolore durante l’eiaculazione).
Processo flogistico-infettivo acuto o cronico a carico della prostata tra i più frequenti tra le infiammazioni a carico degli organi riproduttivi maschili.
Intervento endoscopico di asportazione della porzione più interna della prostata per via uretrale. Ha lo scopo di risolvere l’ostacolo determinato dalla prostata allo svuotamento della vescica. È l’intervento più comune in caso di ipertrofia prostatica sintomatica (vedi BPH) o di neoplasia prostatica che impedisce lo svuotamento vescicale. Effetti collaterali dell’intervento possono essere lievi disturbi urinari ed eiaculazione retrograda. (Vedi TURP).
Intervento chirurgico di asportazione totale della prostata e delle vescicole seminali con successiva anastomosi della vescica con il moncone uretrale. L’intervento, comunemente con approccio retropubico , laparoscopico, oggi quasi sempre robotico è indicato in pazienti con tumore prostatico in stadio T1-T2 (vedi TNM) con buone aspettative di vita e condizioni generali soddisfacenti.
Tra le complicanze post-operatorie tardive vi sono l’incontinenza urinaria e l’impotenza. L’incidenza di tali complicazioni è ora ridotta grazie ad approcci anatomici nuovi fra cui la conservazione dei fasci neurovascolari (chirurgia nervesparing) che consente il ricupero della potenza sessuale.
Ghiandola androgeno-dipendente annessa all’apparato genitale maschile che circonda la prima parte dell’uretra (uretra prostatica) alla base della vescica. Le misure della prostata normale sono di circa 40 mm. in longitudine, 30 mm. trasversalmente e 25 mm anteroposteriormente ed il peso varia dai 15 a i 20 gr. L’organo è racchiuso da una capsula ed è costituito da ghiandole tubulo-alveolari ramificate (componente epiteliale) circondate da fibroblasti e cellule muscolari lisce (componente stromale). Le sue secrezioni, lievemente acide, costituiscono il 20-30% del volume del liquido seminale. Può andare incontro a trasformazione neoplastica sia benigna (vedi BPH) sia maligna (vedi tumore della prostata e adenocarcinoma della prostata).
PGE1
Sostanza vasoattiva in grado di indurre rilasciamento della fibrocellula muscolare liscia attraverso l’attivazione dell’enzima adenilatociclasi (AC) con conseguente sintesi di adenosinmonofosfato ciclico (cAMP). Trova applicazione, per iniezione intracavernosa, nella gestione del paziente con disfunzione erettile a scopo diagnostico clinico ambulatoriale (test alla prostaglandina E1), ecografico (eco-color-doppler penieno dinamico) e terapeutico.