Risposte rapide ai dubbi più comuni sulla salute maschile

F.A.Q.

In questa sezione troverai le risposte alle domande più comuni sui temi di andrologia e salute maschile.
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Le informazioni fornite ti aiuteranno a chiarire dubbi e a comprendere meglio le problematiche trattate dal Prof. Mondaini.

La presenza di sangue nelle urine si definisce ematuria e deve sempre essere valutata con grande attenzione, in particolare modo quando il/la paziente vede proprio con i suoi occhi le urine rosse o rosate (macroematuria).
Al contrario le urine possono avere un colore sempre normale ma l’esame delle urine puo’ identificare tracce di sangue (microematuria).
Bisogna sempre rivolgersi al medico in presenza di ematuria. Le cause più’ frequenti comprendono la calcolosi delle vie urinarie, le infezioni ma anche i tumori.
Tipicamente il paziente che riferisce ematuria viene studiato con esami di laboratorio, citologia urinaria, ecografia apparato urinario o cistoscopia flessibile.
Si deve sempre escludere la presenza di un tumore delle vie urinarie e per fare cio’ occorrono esami di laboratorio, ecografia apparato urinario, citologie urinarie e/o cistoscopia.

Il PSA (antigene prostatico specifico) è il principale marcatore per il tumore della prostata. Si ritiene oggi che ogni uomo a partire dai 50 anni di eta’ (dai 40 anni se esistono gia’ casi di tumore della prostata in famiglia) debba eseguire il test del PSA una volta all’anno. La normalita’ e’ tipicamente considerata al di sotto di 2.5 ng/ml.
Il PSA puo’ alzarsi oltre a questo limite per una infiammazione della prostata (prostatite), per un ingrossamento benigno (ipertrofia prostatica o adenoma prostatico) o per un tumore.
Se esiste un anche piccolo sospetto di tumore prostatico e’ necessario eseguire la biopsia prostatica, esame oggi del tutto indolore e che viene praticato in regime ambulatoriale.Tali decisioni devono essere prese da un urologo.

La biopsia prostatica consiste nell’eseguire una serie di microprelievi di tessuto dalla prostata stessa per escludere la presenza di un tumore. Si esegue sempre sotto guida ecografica transrettale e con l’utilizzo di amestesia locale che deve rendere la procedura indolore.
E’ importante che vengano eseguiti almeno 12 prelievi prostatici per essere certi di ottenere un “mappaggio” completo della prostata.
Il numero dei prelievi dipende anche dal volume prostatico: più grande è la prostata maggiore il numero dei prelievi. Nella mia esperienza personale i pazienti eseguono dai 18 ai 24 prelievi, a seconda dei casi.
E’ importante eseguire una profilassi antibiotica che viene proseguita per circa una settimana. La procedura è quasi sempre eseguita in regime ambulatoriale salvo eccezioni come per i pazienti che utilizzano terapia anti-coagulante e per coloro che necessitano di eseguire la biopsia in narcosi.

Il PCA3 è un esame delle urine che viene eseguito subito dopo che lo specialista urologo abbia effettuato un massaggio prostatico durante una esplorazione rettale. L’esame ricerca un particolare gene associato al tumore della prostata.La biopsia prostatica rimane ad oggi il gold standar nella diagnosi del tumore della prostata.

No. Se non si verificano complicanze particolari questi tipi di interventi non vanno ad interferire direttamente con la funzione sessuale. L’unica complicanza molto frequente è l’eiaculazione retrograda.

La risposta è complessa: oggi sappiamo che dopo una prostatectomia nerve-sparing si ha circa il 50% di possibilità di avere un’erezione valida con l’ausilio di alcuni farmaci (cialis, levita, viagra). Nel restante 50% si può ricorrere alle prostaglandine tramite iniezione direttamente nei corpi cavernosi del pene con un successo intorno al 90%. I pazienti non responders alle terapie mediche possono risolvere il problema tramite il posizionamento di una protesi peniena.

Assolutamente no, è la loro interazione con chi usa i nitrati l’unica controindicazione assoluta.

Sì, il pene si può romprere ed è un’evenienza che richiede un intervento immediato. In caso di rottura del pene quindi recarsi immediatamente al pronto soccorso.

Sì, il pene si può romprere ed è un’evenienza che richiede un intervento immediato. In caso di rottura del pene quindi recarsi immediatamente al pronto soccorso.

a) nessun sintomo: è la situazione più comune; il varicocele si riscontra per caso in corso di visita eseguita per altro motivo;
b) dolore al testicolo: il testicolo si presenta pesante e dolente soprattutto quando si sta all’impiedi per molte ore o si fa uno sforzo fisico;
c) infertilità: spesso l’infertilità è il sintomo di esordio; la coppia inizia le indagini per infertilità e si riscontra un varicocele